Le storie ed i "colori" tra i numeri e la Rete

In Netaudit valutiamo i numeri della professione, al fine di migliorarla. Ma scavando tra i numeri, ogni MMG scopre in quel singolo caso, in quella nozione scientifica o psicosociale, in quel servizio specialistico , un mondo di qualità colorate Ebbene, questa sezione di "storie" in netaudit vuole costituire una sorta di "museo" di incontri colorati durante i Netaudit -Avanti con la tavolozza! -Franco Del Zotti, fondatore di netaudit www.netaudit.org - www.rivistaqq.it

Tuesday, March 26, 2024

I colori accesi della relazione Medico-paziente. un nuovo libro di Beppe Belleri

Segnalo il nuovo libro di Giuseppe (Beppe) Belleri, su un argomento  rosso-scottante: il medico ed il paziente alla pari, al posto del tradizionale  paternalismo. Ecco il libro: 

IL DECLINO DEL PROFESSIONALISMO E IL TRAMONTO DELLA DOMINANZA MEDICA.


Prefazione di Gianpaolo Balestrieri direttore di “Brescia Medica” periodico dell’Ordine dei Medici di Brescia


Marzo 2024, pag. 254, edizioni KDP Amazon, in formato cartaceo ed e-book


https://curprim.blogspot.com/2024/03/quale-futuro-per-la-lassistenza.html


Questa parità relazionale spesso crea frizioni e non è governata da nessuna delle due parti. Penso che la situazione imponga la nascita di uno strumento mai nato nella storia della Medicina: un contrato sociale chiaro tra i due attori.
Concludo con una frase tratta dalla prefazione del dr Balestrieri:

"Il paternalismo medico è stato posto in discussione dalla comparsa di un nuovo tipo di paziente, non più sottomesso ma “esigente”, informato nel bene e nel male dalla propaganda sanitaria veicolata dai media, determinato a far valere i propri “desideri” al di là di appropriatezza clinica e vincoli normativi. Dall'altra il Servizio sanitario, di fronte ad una crescita esponenziale dei bisogni e delle aspettative, impone al medico limiti prescrittivi che erodono la sua tradizionale autonomia, ponendo il professionista in una ambigua e logorante stretta tra esigenze diverse e spesso inconciliabili."


Complimenti, Beppe !




Sunday, March 10, 2024

Il grigio del distanziamento imperante in MG e in medicina

Per due volte in poche  settimane ho insegnato o a studenti del VI anno di medicina o a Corsisti del corso di Medicina Generale

Ebbene in entrambe le volte ho notato che gli studenti si sono disposti verso il muro finale della stanza, a distanza importante da me, relatore.

Ho fornito loro  un' immagine: "immaginate che io sia il paziente e voi i medici, il medico di quel paziente. Cosa direbbe il paziente di un medico che lo invita ad un tavolo della stessa struttura del tavolo di Putin, lunghissimo ove l'interlocutore e' posto all'altro capo di quel chilometrico tavolo?"  

La piccola scrivania, l'abitudine di molti MMG europei di porre il paziente non di fronte ma sul lato corto , affianco del MMG , ci fanno immaginare una relazione "colorata" e calda.

Invece, l'attuale prevalere del  distanziamento, non solo in aula ma facilitato dalle varie vie elettroniche, non è una buona premessa per chi dovrà essere medico della relazione, ancor prima che medico del dato, dell'informazione. E la buona relazione è la base di informazioni e "segreti" essenziali per personalizzare il rapporto e per fornire elementi essenziali per la diagnosi e management del paziente.

A ciò aggiungiamoci il fatto che quel distanziamento degli studenti consente loro un rapporto intimo con il cellulare più che con la lezione, il docente e domani il paziente.

Quel distanziamento fisico fa quindi il paio con il distanziamento elettronico sempre più in voga tra pazienti e MMG: il WhatsApp, la email, l'sms, la telefonata sempre più frequentemente sostituiscono la visita ambulatoriale o domiciliare.

Aggiungiamoci un III distanziamento. Si moltiplicano racconti di pazienti che si recano una o più volte al pronto soccorso, ove, magari per un dolore al torace,  eseguono rx, tac, esami vari. Il dolore continua e allora il paziente si rivolge al suo MMG o ad uno specialista che gli chiedono: "ma al pronto soccorso ti hanno alzato la camicia?" . "NO" rispondono i pazienti. Ebbene, sollevando la camicia il medico si accorge di un chiaro ed esteso Herpes Zoster o lesioni da processionaria o da scabbia, ecc, ecc. In questo caso ha avuto luogo il distanziamento tecnologico: la tecnologia al posto dell'esame obiettivo, del contatto tra medico e paziente. 

Attenti: con questo grigiore comunicativo-elettronico, la professione non si modernizza, ma muore. Le comunicazioni a distanza possono essere solo il complemento di quegli incontri ambulatoriali-domiciliari colorati, essenziali oggi, ma  anche nel 2124.

ciao, Francesco Del Zotti