Le storie ed i "colori" tra i numeri e la Rete

In Netaudit valutiamo i numeri della professione, al fine di migliorarla. Ma scavando tra i numeri, ogni MMG scopre in quel singolo caso, in quella nozione scientifica o psicosociale, in quel servizio specialistico , un mondo di qualità colorate Ebbene, questa sezione di "storie" in netaudit vuole costituire una sorta di "museo" di incontri colorati durante i Netaudit -Avanti con la tavolozza! -Franco Del Zotti, fondatore di netaudit www.netaudit.org - www.rivistaqq.it

Sunday, May 06, 2012

P4P: farsi pagare o no per i Patti di ULS ? Quanto sono *audit* i patti?

a cura di Francesco Del Zotti - direttore di Netaudit

(con il contributo dei seguenti membri di Netaudit: Mario Baruchello, Marcello Mangione, Diego Sabbi, Lidia Tondi, Renato Tulino, Alberto Vaona)

6 maggio 2012

Leggiamo dal sito del principale sindacato una mozione del 14 aprile in cui si dichiara

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Il Consiglio Nazionale della FIMMG

RIBADISCE

la posizione già assunta nel Consiglio Nazionale del 12 e 13 Dicembre 2008 in materia di accordi che prevedano incentivi economici per il contenimento della spesa farmaceutica. Tali accordi devono essere finalizzati al miglioramento dell’assistenza basato sull’appropriatezza d’uso dei farmaci, con l’obiettivo di raggiungere più elevati standard di qualità, ritenendo lesivi accordi che prevedano incentivi economici su base individuale.**



Questa dichiarazione nasce da una giusta preoccupazione: evitare che i Patti prevedano dietro al paravento della parola d'ordine della *razionalizzazione* la criticabile realtà del razionamento.

Se ad esempio un Patto ULS prevedesse una riduzione di uso delle statine sic et simpliciter (e ahime qui e lì questo è successo, soprattuto nell'epoca precedente alle statine generiche) ci troveremmo in una situazione di pericolo per la collettività e di grave conflitto deonotologico per i medici di medicina generale incentivati.

Però, cosa si potrebbe dire di Patti in cui il singolo MMG sia premiato per la CONTINUITA' dell'uso delle statine generiche ( e quindi per l'aumento di uso di statine)? In alcune USL italiane il patto prevede proprio questo incentivo. E ,tra l'altro, la presenza della Nota delle statine garantisce che questa continuità di cura riguardi solo pazienti con medio-alto rischio, e non cittadini a basso rischio. Che differenze vi sarebbero tra questi incentivi in qualche modo legati all'appropriatezza e il sistema del P4P (Pay for Performance) che si sta affermando in vari sistemi del nord-europa? Certo, il sistema P4P non è immune da critiche, ma è una realtà della medicina generale internazionale che Non si può liquidare velocemente (si veda a questo proposito l'articolo del prof Maciocco su saluteinternazionale:

Quanto poi alla discutibilità deontologica di dare un incentivo individuale al MMG che segue indicatori misti di appropriatezza-risparmio, bisogna ricordare che in qualche modo cio avviene già nella MG italiana: il MMg viene ad esempio pagato per ogni *visita domiciliare* per pazienti non-ambulabili, proprio perche le usl ed i sindacati della MG condividono un obiettivo in qualche modo riconducibile al risparmio: più il MMG segue a casa il paziente fragile piu ricoveri inappropriati (molto piu costosi di quanto costa alla USl l'incentivo per le visite) si evitano. E,d'altra parte, ai rischi etici di un Patto bisogna anche contrapporre il rischio etico di OMETTERE patti. Questa omissione potrebbe far sopravvivere sacche di inefficienze, di sprechi e di dominio quasi ideologico del mercato cosi come e' , con MMG a rischio di complicita.

Qualcuno potrebbe a questo punto dire che non e' etico fornire incentivi ai singoli MG, per obiettivi tutto sommato *facili*. Qui possiamo controbattere che ogni obiettivo comporta lavoro supplementare.
Se ad esempio si decide di premiare il passaggio da IPP di ultima generazione a quelli precedenti,genericati (spesso di uguale efficacia) , allora dovremo sapere che il MMG dovra passare dalla comoda continuita di cura garantita dall'ultimo farmaco griffato alle difficolta e al tempo da perdere per gestire la stessa continuita attraverso una lettura e rilettura della lista di trasparenza; della messa in atto di un'educazione sanitaria sui farmaci e sui generici ai pazienti e ai loro care-giver; dall'impiego di self-audit e statistiche per vedere il prima-dopo dell'indicatore.

In Italia in questi anni abbiamo assistito a svariati *patti*, piu o meno evoluti, con qualche punta in basso di patti orientati al mero risparmio e con qualche esempio positivo in cui le risorse risparmiate non servivano solo a dare contributi individuali ai MMG o fondi da destinare ad altri comparti della sanita, ma venivano almeno in parte destinati a progetti professionalizzati utili al potenziamento della MG nel suo complesso.
Giunti a questo punto, ci chiediamo quali possono essere dei criteri per distingure sistemi di Patti e P4P corretti, rispetto a quelli orientati al semplice risparmio? Eccone una serie:

A) I patti tra USL e MMG sull'appropriatezza devono coinvolgere non tanto e non solo i singoli MMG in contratti esclusivamente individuali, ma l'intero gruppo in un' operazione il piu vicino possibile all'Audit. La mera distribuzione di benefici individuali ai singoli MMg non deve mai costruirsi separata dal potenziamento del personale, strumenti strutture e funzioni della Medicina generale, secondo un'ottica riconosciuta internazionalmente (OMS; Wonca).

B) la struttura informatica dei Patti deve superare il cartaceo e fondarsi su un'architettura di Basi di dati informatici in cui non via sia un forte dislivello tra i concentratori di dati pubblici ( con i conseguenti rischi per la concentrazione del poteri e per la privacy) e forti vincoli informatici ai singoli MMG, visti magari come servi dei server pubblici. Bisognerebbe incoraggiare i team dei MMg e gruppi di MMG ancora piu vasti a gestire in proprio database orizzontali, che poi dialoghino in maniera paritaria con i server delle ULS, Regioni, Cineca.

C) i patti non devono basarsi su voci orientate al solo risparmio, separato o addirittura in contrasto con lo sviluppo della MG o con la salute della gente. I Patti devono promuovere Indicatori, soprattutto i processo, in cui si coniughi, sempre, all'eventuale risparmio l'appropriatezza.
I finanziamenti alla MG non devono essere vincolati solo a quelli che sono i risultati quantitativi dei patti locali; il non pieno raggiungimento degli obeittivi di patto non puo essere un alibi per regioni e usl rispetto al loro dovere di fornire finalmente alla MG e alla medicina extra-ospedaliera le risorse di cui ormai gode gran parte dei Paesi della vecchia e nuova Europa. I patti sono solo una modalita supplementare di trovare risorse per la MG.

D) i Patti devono prendere in considerazione non solo Indicatori legati ad emergenti costi, ma anche se non soprattutto Indicatori legati a importanti questioni sanitarie emergenti.

E) il Patto con i MMG deve contenere una proporzione significativa di Indicatori di Appropriatezza la cui implementazione richiede maggiori risorse (ad es l'uso CONTINUO delle statine, nei pazienti a rischio)

F) il sistema Non deve basarsi su un solo comparto ( i farmaci, ad es), ma contenere Indicatori che vadano a coprire l'intera estensione dell'appropriatezza . Facciamo l'esempio dell'asma: si puo anche incoraggiare un uso appropriato dei farmaci (ad esempio evitare le ultime associazioni fisse, negli stadi di asma più lievi), ma sarebbe opportuno abbinare alcuni importanti indicatori di processo ( fumo in cartella; fev1 e Vems con valori numerici e relative percentuali rispetto a valori di riferimento; stadio di malattia; ecc , ecc)

G) i Patti devono ricavare risorse per Indicatori non strettamnte quantiativi, ma di grande importanza: ad esempio quelli legati all'educazione sanitaria o quelli legati al tempo da dedicare alla Comunicazione con i pazienti e loro caregiver (si veda ad esempio: il disagio psicosociale; i pazienti fragili; lo spazio da dedicare a colloqui dedicati prima di decisioni riguardanti strategie terapuetiche oncologiche o eventuali interventi chirurgici<). H) il monte-incentivi deve prevedere sia una parte ai singoli MMG, basato sulla singola prestazione appropriata, sino ad un tetto; ma anche, dall'altra parte, un'importante base per il potenziamento della MG tutta, in un'Italia piuttosto sottofinanziata, rispetto al resto di europa: un incremento di risorse per il GRUPPO dei MMG ( ad es. piu personale o strumenti, magari da condividere in gruppo o in Team), da dedicare tra l'altro a componenti del patto professionalizzanti ( facciamo due esempi: I) gestione integrale nella MG , graduale e controllata, della TAO con dicumarolici o con nuove terapie anticoagualanti; II) gestione integrale nella MG , graduale e controllata, del diabete di tipo II, sia per il suo monitoraggio educativo e clinico-laboratoristico, sia di vecchi e nuovi faramci orali).

I) i PATTI, pur non essendo sperimentazioni simili a quelle con farmaci, contengono sia una componente innovativa sia una componente etico-relazionale, che meritano il vaglio di Commissioni etiche o gia esistenti o ad Hoc, commissioni in cui sia presente anche la rappresentanza dei cittadini. Ma al di la di cio, il punto piu importante e' un altro: quanto risulta alla luce del
sole il patto tra medici e autorita pubbliche. In effetti, se i Patti sono costruiti in una zona d'ombra, con i cittadini ignari, allora sia i MMG sia i medici funzionari delle USL e regioni scivolerebbero velocemente verso gravi rischi etici e conflitti di interesse. Se invece il Patto si basa realmente su tre protagonisti (MMG, ULS; cittadini singolo o in grupppo), si fonda sull'appropriatezza e se infine distribuisce risorse anche per nuovi e utili servizi per la cittadinanza, allora diventerà un volano virtuoso di una medicina generale ed extra-ospedaliera di qualità


Insomma, gli incentivi del Pay per Performance e dei Patti non sono l'unica panacea, ma nello stesso tempo il loro uso controllato ed accorto non puo essere sottovalutato: essi possono essere tra i mezzi piu importanti per incoraggiare la qualità delle cure e le risorse professionali della MG italiana


Francesco Del Zotti
Direttore di Netaudit - 6 maggio 2012