Numero aperto e quasi sguaiato
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TITOLO: NUMERO APERTO e QUASI SGUAIATO
Ho letto che quest'anno non vi sarà test di ingresso in Medicina. Ovviamente gli insegnanti delle materie pre-cliniche sono allarmati. Come faranno le insufficienti aule a contenere una probabile massa di studenti?
Quando mi iscrissi a Medicina non vi era il numero chiuso. Al I anno l'impatto delle sale stracolme fu per me scioccante. Avevo pensato, prima di iscrivermi a Medicina, alla facoltà di Astronomia. Visitai le loro lezioni: vi erano al massimo 20 studenti. Stavo per cambiare. Poi i miei genitori mi avvertirono: gli osservatori astronomici sono pochi e lontani dalla mia piccola città di provincia. La beffa venne dopo pochi anni: nella mia città è sorto uno dei centri astronomici più importanti di Italia.
Ma vi è un altro punto che mi preoccupa. Nei primi 6 mesi non vi sarà colloquio, ne' test a crocette ma immagino solo insegnamenti delle materie pre-cliniche. E poi vi sarà selezione in base ai risultati di queste sole materie. Certo, i quiz avevano i loro limiti: ma potevano almeno contenere domande di logica e domande sulla comunicazione, argomenti del tutto assenti, si presume, in questi sei mesi.
Si è fatta una scelta opposta a quella della facoltà medica di Mount Sinai a New York. Anche li' non vi sono quiz: li' si tiene conto sia del voto finale al liceo e sia di un colloquio orale del tutto generale, che esplora le abilità di ragionamento, di comunicazione e di affettività dello studente. Quindi lì nel primo triennio si insegnano sia le materie pre-cliniche (ma con testi molto meno corposi che nelle facoltà nostre) sia materie del ramo "humanities": psicologia della comunicazione, etica, antropologia, ecc. Solo dopo tre anni lì si fa una selezione importante. E si è visto che i laureati dalla Mount Sinai University sono in media più competenti come medici rispetto a quelli delle facoltà mediche tradizionali.
Orbene, questa modalità italica del semestre a mio parere andrà a penalizzare soprattutto proprio quei medici , i futuri MMG, che devono avere una preparazione a tutto tondo ( e non solo organicista), che più va incontro alla crescente necessità di una medicina patient-centred, bio-psico-sociale, ad una medicina che sappia complementare e a volte contrastare il tecnicismo crescente , a-contestuale, degli algoritmi e dell'Intelligenza Artificiale.
Ne' e' da dimenticare che una solida base generalista e comunicativa diventa sempre più necessaria non solo per i MMG , ma per tutti i medici
Francesco Del Zotti