la catena delle Qualità

Lo sviluppo dell'Audit in Medicina Generale potrebbe spingere i medici di famiglia verso i due estremi
a) essere costretti all'Autodafé' e al senso di colpa, a causa della consapevolezza quantificata dei propri limiti professionali

b) il rifiuto dello stesso audit e all'attribuzione delle responsabilità delle imperfezioni alla scarsa compliance dei pazienti, alle pressioni consumistiche degli ospedali e degli specialisti, all'insufficiente sostegno delle autorità sanitarie.

A mio giudizio, entrambi gli atteggiamenti sono rinunciatari. Il MMG ha nell'audit un'occasione preziosa per rilanciare la propria leadership, che a volte è fatta di trasformazioni professionali nel proprio setting in un tempo ragionevole; altre volte è costituita da richieste di formazione e sostegno finanziario per potenziare strumenti e personale; altre volte è legata all'individuazione di ruolo da Leader: spesso molti di noi sono divenuti sul campo esperti di Audit esterni sulle pecche e mancanze degli altri gruppi professionali; sugli strumenti informatici usati (cartelle computerizzate); sulle strutture socio-sanitarie e persino sulle mancanze e contraddizione della stessa teoria "alta" della medicina e dell'EBM.
Di tutto ciò parlava la mia presentazione al congresso Wonca di Firenze del 2006, da cui ho tratto una tabella esemplificativa, riguardante la presenza di dati in cartella riguardanti l'ecocardiografia e la frazione di eiezione, il tutto in relazione ai diversi livelli di responsabilità(vedi la figura in alto; cliccarci su, per allargarla)

franco del zotti